Perché il nome del sito è semidifelicita – 2° Episodio e ultimo
La vita scorre veloce.
Se sei una donna operosa, come la nostra amica apina Elenina, di sicuro hai un bel po’ di ruoli da gestire:
- figlia;
- moglie e/o compagna;
- con o senza figli;
- amica;
- lavoratrice;
- Per non parlare poi degli inconvenienti che giornalmente dovrai superare che possono essere: di salute, economici, gestionali…
e qualsiasi età tu abbia:
- su per giù l’età della nostra amica apina (lei di certo è: “nel bel mezzo del cammin della sua vita”);
- o più giovane;
E’ giunta l’ora di chiederti:
“Ma io sono felice?”
La nostra amica apina a un certo punto, iniziò a chiederselo e la risposta fu: “Si … però…?”.
Più se lo domandava e più arrivavano dei “però”:
- “Era felice, però non aveva il tempo di guardare il cielo che tanto amava”;
- “Era felice, però non era grata di tutte le cose che aveva”;
- “Era felice, però non aveva il tempo di fare le cose che le piacevano: leggere, studiare, cucire, coltivare, creare…”;
- “Era felice, però le sembrava di sprecare il suo tempo”;
e quindi si disse: “E’ giunta l’ora di eliminare quei “però”.
Non fu facile capire esattamente cosa significasse per Lei essere Felice.
Ci lavorò tantissimo, studiò, lesse, fece corsi, e arrivò alla conclusione: “voleva essere completamente felice”.
Per esserlo capì che:
- doveva cercare un senso in quello che faceva;
- doveva essere consapevole:
- di quello che voleva;
- di quello che la faceva star bene;
- di quello che la faceva sentire viva.
Da quando la nostra amica apina diede una definizione alla parola Felicità iniziò a essere più felice e si trasformò in Bee girl.
Una Bee girl è un’ape operosa:
- che nonostante l’età anagrafica si sente sempre giovane, lavora, studia, lavora, studia e poi e sperimenta;
- che vorrebbe aiutare le altre donne operose, quelle che arrivano stanche a fine giornata, a sopravvivere al vortice che le circonda di casa-lavoro-famiglia, a cambiare rotta facendole sentire delle api regine, regalandole piccoli trucchetti “magici” che sperimenta in prima persona per alleggerire la vita.
Le piacerebbe creare un movimento “anti-lemon”: sarebbe bello vivere in un mondo, dove tutti rispettino tutto e tutti, dove tutti siano felici e coccolati da poter guardare le stelle.
Un mondo dove le donne si aiutino tra loro, scambiandosi i propri semi di felicità.
Ecco, perché il dominio del sito si chiama “semi di felicita” – senza l’accento.